Con la presente informativa desideriamo richiamare la vostra attenzione sull'importanza della corretta compilazione dei certificati medici di malattia, in particolare per quanto riguarda le date di inizio e fine malattia, nonché le eventuali continuazioni. È fondamentale che ogni certificato sia redatto con precisione, poiché errori o omissioni possono avere conseguenze significative sulla vostra indennità di malattia.
La necessità di chiarire tale aspetto nasce dalle frequenti comunicazioni dell’INPS che non riconosce tutte le giornate coperte da malattia a causa di inesattezze nella compilazione del certificato medico.
Riferimenti Normativi
La normativa di riferimento per la certificazione medica di malattia è contenuta nel Decreto Legge n. 663 del 30 dicembre 1979, convertito in legge n. 33 del 29 febbraio 1980, e nelle circolari dell'INPS, in particolare la circolare n. 136 del 25 luglio 2003. Queste normative stabiliscono chiaramente gli obblighi del lavoratore e le modalità di invio della certificazione.
Compilazione del Certificato Medico
Data di Inizio e Fine Malattia: È essenziale che il certificato indichi chiaramente la data di inizio della malattia e la data di fine. In caso di continuazione della malattia, il medico deve specificare tale informazione nel certificato.
Conseguenze di Certificati Non Corretti: Se il certificato medico presenta errori, l'INPS non procederà al pagamento dell'indennità di malattia. Ad esempio, se un lavoratore presenta un certificato con una data errata, potrebbe non ricevere l'indennità per i giorni di assenza non coperti dalla certificazione corretta. Lo studio durante l’elaborazione dei cedolini paga procede a determinare l’indennità spettante nel modo più accurato possibile anche in caso di certificazioni non corrette, tuttavia l’Istituto continua a ricevere certificati inadeguati e sulla base degli stessi attiva la procedura di contestazione.
Esempi di Situazioni:
Esempio 1: Se un lavoratore ha una malattia che inizia il 1° settembre e il medico indica come data di fine il 5 settembre, ma in realtà il lavoratore continua a essere malato fino al 10 settembre, il certificato deve essere prorogato. Se non viene fatto, l'INPS non pagherà l'indennità per i giorni dal 6 al 10 settembre.
Esempio 2: In caso di malattia recidivante, il medico deve indicare che si tratta di una continuazione. Se il lavoratore non comunica questa informazione, l'INPS potrebbe considerare le assenze come eventi distinti, negando l'indennità per i giorni di malattia non coperti.
Esempio 3: In caso di malattia che inizia dal 10 settembre fino al 20 settembre, il certificato medico deve essere rilasciato al massimo entro la data del 11 settembre. Per certificati rilasciati successivamente che riportano come data di inizio malattia il 10 settembre, l’INPS farà decorrere la malattia dal giorno di rilascio.
Obblighi del Lavoratore
Ricordiamo che è responsabilità del lavoratore verificare la correttezza dei dati riportati nel certificato medico, inclusi i dettagli relativi all'indirizzo per le visite di controllo. Il lavoratore è tenuto a comunicare tempestivamente eventuali cambiamenti di indirizzo.
In caso di ritardo nell'invio del certificato, l'indennità non sarà riconosciuta per i giorni non coperti dalla certificazione. Pertanto, è necessario inviare il certificato entro due giorni dalla sua emissione, come stabilito dalla normativa vigente.
Qualora lo riteniate opportuno potete affiggere tale comunicazione nella Vs bacheca aziendale o consegnarne copia ai Vs collaboratori.
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