TRATTAMENTO FISCALE DEI RIMBORSI PER ATTIVITA’ SPORTIVE DEI FIGLI DEI DIPENDENTI

Risposta n. 1442024 Agenzia delle Entrate

L'Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito la posizione fiscale riguardante il rimborso delle spese sostenute dai dipendenti per le attività sportive praticate dai loro figli. La questione è stata affrontata in risposta a un'istanza di interpello presentata da una società che intendeva includere tali rimborsi nel proprio piano di welfare aziendale.

Quadro normativo di riferimento: - Articolo 51, comma 1, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) - Articolo 51, comma 2, lettera f-bis) del TUIR - Legge 28 dicembre 2015, n. 208, comma 190

L'articolo 51, comma 1, del TUIR stabilisce il principio di onnicomprensività, secondo cui tutte le somme e i valori percepiti dal dipendente in relazione al rapporto di lavoro costituiscono reddito di lavoro dipendente. Tuttavia, il comma 2 dello stesso articolo prevede alcune deroghe a questo principio.

In particolare, la lettera f-bis) del comma 2 esclude dalla formazione del reddito di lavoro dipendente "le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari indicati nell'articolo 12, dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimi familiari".

Interpretazione dell'Agenzia delle Entrate: L'Agenzia ha chiarito che le spese per attività sportive praticate dai figli dei dipendenti non rientrano nell'ambito di applicazione dell'articolo 51, comma 2, lettera f-bis) del TUIR, a meno che non siano svolte nell'ambito di "iniziative incluse nei piani di offerta formativa scolastica".

Nel caso specifico presentato nell'istanza di interpello, la società intendeva rimborsare le spese per attività sportive svolte dai figli dei dipendenti presso circoli sportivi, palestre o istituti scolastici, ma con il servizio erogato da associazioni sportive esterne (ad esempio, corsi di tennis bisettimanali).

Conclusione: Poiché queste attività non risultano essere svolte nell'ambito dei piani di offerta formativa scolastica, l'Agenzia delle Entrate ha stabilito che le somme rimborsate dal datore di lavoro per tali spese devono essere assoggettate a tassazione ai sensi dell'articolo 51, comma 1, del TUIR.

Questo parere dell'Agenzia delle Entrate, anche se nono condivisibile; sottolinea l'importanza di una chiara distinzione tra le attività educative e formative incluse nei piani scolastici e le attività sportive extrascolastiche, ai fini del trattamento fiscale dei relativi rimborsi nell'ambito dei piani di welfare aziendale.



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